L’idea progettuale ha preso le mosse dal tentativo di ampliare l’area presbiteriale con contestuale avvicinamento all’assemblea. Parallelamente, la rilettura degli assi principali dell’organismo architettonico della Cattedrale ha suggerito la posizione dei fuochi liturgici nella ricerca sia di un nuovo equilibrio spaziale che di una connotazione altamente simbolica e teologica.
L’asse processionale della chiesa che accompagna il fedele dall’ingresso verso l’altare, si interseca, proprio sotto la cupola, con l’asse eucaristico che si sviluppa lungo il transetto con origine nel tabernacolo. Da questo punto d’incontro si genera un asse escatologico verticale che tende verso il centro della cupola.
L’incontro dei tre assi è il luogo scelto per la collocazione del nuovo altare che diviene punto centrale rispetto alla navata e al transetto. L’altare, così collocato, costituirà il centro verso il quale converge l’attenzione di tutta l’assemblea, come indicano i Principi e Norme del Messale Romano (262).
La proiezione della cupola ha suggerito la forma architettonica dell’ampliamento del presbiterio che, abbattendo parte dell’attuale balaustra, come un’onda lambisce i fedeli e li rende pienamente partecipi del rito, racchiudendo nel suo movimento il luogo sacro di conservazione dell’Eucarestia. Questo assetto sottolinea la forza performativa del rito che, anche attraverso la prossemica liturgica dello spazio, rende più coinvolto, attivo e partecipe il singolo credente.
Un Cristo sorridente, non statico ma dinamico nel protendersi verso l’assemblea, investito da un soffio di vento che è anche soffio divino. Egli è inglobato nella materia e a questa cerca di sottrarsi con uno sforzo fisico e spirituale, per liberare non solo se stesso dalla condizione terrena ma anche l’Umanità dai suoi peccati. Gesù al culmine della sua sofferenza, anziché chiudersi in sé stesso, pensa alle sorti della madre e, volgendo a lei lo sguardo, sembra dire: “Ecco tuo Figlio – Ecco tua Madre” (Giovanni 19.25-27).
Sia per la pavimentazione dell’ampliamento presbiteriale che per i fuochi liturgici si prevede l’uso di pietra naturale. In particolare la pavimentazione potrà essere realizzata in marmo bianco venato con un inserto circolare in marmo grigio (o pietre simili) ad esaltare la centralità dell’altare; sul bordo dell’inserto si innesta una scritta semicircolare in bronzo, che richiama la meridiana, riportante il verso del Vangelo secondo Giovanni 19.25-27 “Ecco tuo Figlio. Ecco tua Madre”.
I fuochi liturgici potranno essere realizzati in marmo bianco di Carrara (o tipo marmo bianco) mentre il Crocifisso potrebbe essere in tiglio intagliato, noce o pino cembro, con verniciatura patinata a poro aperto.
ANNO: 2018
PROGETTO: arch Andrea Marchi + arch M. Pafundi + arch Al. Barresi
+ David Brogi (artista) + Don Andrea Scarabello (liturgista)
TIPO: CONCORSO